Il marketing emozionale spiegato da una tatuatrice.

Alla base del processo decisionale ci sono le emozioni. Nelle varie fasi che portano all’acquisto le emozioni e la ricerca di un’esperienza sono sempre più presenti.

Negli ultimi anni si sente molto parlare di marketing emozionale.

Per spiegare che cos’è nello specifico e da dove nasce, ci sono tantissimi manuali, articoli, ecc. che lo trattano. Io oggi vorrei portarti un punto di vista diverso. Quello appunto di una tatuatrice.

marketing emozionale spiegato da una tatuatrice

La scorsa settimana la più grande lezione in ambito marketing, mi è stata data da una tatuatrice. Stavo parlando con questa ragazza del più e del meno, di come vorrebbe rinfrescare lo studio, a quanti anni è in attività, dei cambiamenti causati dall’attuale pandemia…

Ad un certo punto inizia a raccontarmi cosa cercano i suoi clienti quando vanno da lei. E lì mi ha affascinata. Concetti così fondamentali, spiegati con semplicità.

Ti riporto qui le sue parole:

“Devi emozionare e far vivere un’esperienza al tuo cliente. Quello che vendo io non è essenziale o primario. Chi viene da me vuole qualcosa di più.”

Ha continuato poi dicendomi che è essenziale rendere unica l’esperienza di ogni cliente.

Poi ci sono altri elementi essenziali come:

  • una buona dose di empatia,
  • capacità di ascolto,
  • capacità di trasformare i concetti in prodotti finali (in questo caso tatuaggi e opere d’arte.

Se una persona acquista qualcosa di ‘superfluo’ lo fa per appagarsi e poter trovare qualcosa che nella quotidianità non trova.

Questa conversazione è stata una grande lezione e mi sono trovata a riflettere su questo tema nei giorni successivi.

qualcosa di unico e personalizzato marketing emozionale

Mi piace lasciarmi ispirare dal mondo esterno e dalla vita in generale. Dalle lunghe camminate, ai film, a letture, blog, conversazioni casuali alla macchinetta del caffè (ora purtroppo sempre più rare).

Credo che le perle e le visioni positive possano arrivare da qualsiasi fonte. Non saranno magari espresse con i termini tecnici di un dato settore, ma l’idea c’è.


Cos’altro posso dire? Grazie alla tatuatrice Lucrezia per questa meravigliosa lezione sul marketing emozionale.

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