Alla base del processo decisionale ci sono le emozioni. Nelle varie fasi che portano all’acquisto le emozioni e la ricerca di un’esperienza sono sempre più presenti.
Negli ultimi anni si sente molto parlare di marketing emozionale.
Per spiegare che cos’è nello specifico e da dove nasce, ci sono tantissimi manuali, articoli, ecc. che lo trattano. Io oggi vorrei portarti un punto di vista diverso. Quello appunto di una tatuatrice.
![marketing emozionale spiegato da una tatuatrice](https://giadarochetto.it/wp-content/uploads/2021/02/il-mktg-emozionale-spiegato-da-una-tatuatrice-300x300.jpg)
La scorsa settimana la più grande lezione in ambito marketing, mi è stata data da una tatuatrice. Stavo parlando con questa ragazza del più e del meno, di come vorrebbe rinfrescare lo studio, a quanti anni è in attività, dei cambiamenti causati dall’attuale pandemia…
Ad un certo punto inizia a raccontarmi cosa cercano i suoi clienti quando vanno da lei. E lì mi ha affascinata. Concetti così fondamentali, spiegati con semplicità.
Ti riporto qui le sue parole:
“Devi emozionare e far vivere un’esperienza al tuo cliente. Quello che vendo io non è essenziale o primario. Chi viene da me vuole qualcosa di più.”
Ha continuato poi dicendomi che è essenziale rendere unica l’esperienza di ogni cliente.
Poi ci sono altri elementi essenziali come:
- una buona dose di empatia,
- capacità di ascolto,
- capacità di trasformare i concetti in prodotti finali (in questo caso tatuaggi e opere d’arte.
Se una persona acquista qualcosa di ‘superfluo’ lo fa per appagarsi e poter trovare qualcosa che nella quotidianità non trova.
Questa conversazione è stata una grande lezione e mi sono trovata a riflettere su questo tema nei giorni successivi.
![qualcosa di unico e personalizzato marketing emozionale](https://giadarochetto.it/wp-content/uploads/2021/02/unico-e-personalizzato-300x300.jpg)
Mi piace lasciarmi ispirare dal mondo esterno e dalla vita in generale. Dalle lunghe camminate, ai film, a letture, blog, conversazioni casuali alla macchinetta del caffè (ora purtroppo sempre più rare).
Credo che le perle e le visioni positive possano arrivare da qualsiasi fonte. Non saranno magari espresse con i termini tecnici di un dato settore, ma l’idea c’è.
Cos’altro posso dire? Grazie alla tatuatrice Lucrezia per questa meravigliosa lezione sul marketing emozionale.
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