frico cibo tipico fvg con formaggio e patate

7 piatti tipici del Friuli-Venezia Giulia che devi assaggiare

I piatti tipici della mia regione, il Friuli-Venezia Giulia, un po’ come quelli di tutta Italia, sono in grado di farti innamorare. Credo che sia molto difficile trovare un posto in tutta la Penisola dove si mangi male. Spesso però se sì pensa alla cucina italiana, si finisce con il pensare ai piatti mainstream più noti, quando in realtà in ogni singola regione e realtà, anche la più piccola e più sottovalutata, ha qualcosa da offrire, qualcosa di nicchia, di tradizionale, con una lunga storia alle spalle, fatto da mani sapienti e appassionate.

Il Friuli-Venezia Giulia

Il Friuli-Venezia Giulia è una chicca tutta da scoprire ed assaporare. Terra di frontiera – in poco tempo si possono raggiungere ben due stati esteri diversi, Austria e Slovenia – ricca di differenze, al suo interno vivono culture, dialetti, lingue e tradizioni molto differenti tra loro. Queste diversità si notano anche nella sua cucina e nei piatti della tradizione.

Un altro aspetto che amo di questa regione è la sua vastissima offerta paesaggistica. Mare, montagna, laghi, collina, città d’arte, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Pensa che partendo da Udine in circa un’ora puoi raggiungere la pace e il verde della montagna oppure il litorale per stenderti in spiaggia.

Cosa mangiare in FVG? Ecco i miei 7 piatti del cuore

Parliamo ora di cose serie: cosa si mangia in FVG?

Da friulana DOC ti consiglio di assaggiare assolutamente le seguenti eccellenze culinarie della regione. Non mi limiterò solo alla provincia di Udine, cosiddetta ‘friulana’, ma andrò a consigliarti le migliori bontà delle varie province, abbracciando le tradizioni triestine, giuliane, pordenonesi ecc, perché mi sento davvero di dirti che qui in ogni dove c’è qualcosa da scoprire e da assaporare.

Partiamo? Io ho già l’acquolina in bocca.

1 Prosciutto di San Daniele, una prelibatezza che si scioglie in bocca

2 Frico e polenta, over the top, solo per i duri/e

frico cibo tipico fvg con formaggio e patate

3 Cjarsons, primo piatto tipico della Carnia

4 Toc’ in braide, delicato e godurioso

5 Formaggi e yogurt fresco a malga Montasio (ma ti direi in tutta la montagna)

6 Gubana e Strucchi a Cividale e Valli del Natisone

7 Torta Carsolina, d e l i z i o s a e cremosissima

Altri cibi tipici?

La Jota triestina, gli gnocchi di patate con ripieno di susine, muset e brovade, salame all’aceto (e tutto ciò che è collegato al maiale, c’è un detto tradizionale che dice che del maiale non si butta via niente ed è proprio vero), le fave triestine, il tiramisù, i blecs, lo zuf, piatti vari a base di selvaggina, frittate, orzotto…

Ti consiglio di arrivare con molta fame, non resterai deluso/a.

E se puoi ti senti un po’ appesantito/a dal dolce cibo? Il Friuli-Venezia Giulia offre tantissimi itinerari per muoversi a piedi, in bici, ecc. dal mare, ai monti, ai laghi e colline.

Buona degustazione!

Se vieni in Friuli-Venezia Giulia fammi un fischio 🙂

birra biova

Birra Biova contro lo spreco: da pane invenduto a birra

Biova Project non è solo una birra, ma un reale movimento. L’obiettivo? Ridurre lo spreco alimentare trasformando il pane vecchio e invenduto in un prodotto ricco di vita nuova: la birra.

Ogni giorno circa 13 mila quintali di pane vengono sprecati, sì, hai letto bene, 13 mila. Da amante del pane in tutte le sue sfumature e declinazioni per me scoprire questo dato è allarmante. Uno spreco così grande e tante persone con difficoltà di fare più di un pasto al giorno.

Il progetto di Birra Biova mi ha rincuorata e mi ha fatto nascere un nuovo ottimismo verso il futuro.

La birra prodotta nasce da pane recuperato da supermercati e panetterie. Ogni pane porta con sé la sua storia e dona la sua sfumatura unica alla birra finale.

Birra Biova da dove nasce il progetto

Le facce dietro al progetto di economia circolare di Birra Biova sono due: Franco Dipietro, Emanuela Barbano. Una giovane start up piemontese che ha già fatto sentire la sua voce: trasformare lo spreco in risorsa.

Dove puoi trovare Birra Biova? Sia online che offline. Offline in Piemonte e Lombardia. Online sull’e-commerce targato Biova e tramite vari distributori, come Winelivery, Prime now e Cortilia… Niente male direi. 

Visto il periodo di chiusure e lockdown, il team di Birra Biova si è ingegnato ancora una volta ed ha dato vita a un ‘Lockdown Kit’, il kit di sopravvivenza ideale per sopravvivere a questo periodo, gustando le differenti tipologie di birra e facendo anche del bene al pianeta.

Una comunicazione fresca come la loro Birra

La cosa che mi ha più colpita – dopo ad aver scoperto che è possibile ottenere della birra da del pane vecchio – è stata la comunicazione di questo progetto: fresca, diretta e coinvolgente.

L’etichetta della lattina della Biova Bread Beer Classic recita così ‘Noi lo spreco ce lo beviamo’. Poi sono andata a cercarmi anche le altre e anche i loro copy mi sono piaciuti subito per la capacità di andare dritti al sodo.

birra biova da pane a birra contro lo spreco

Recuperiamo pane e lo trasformiamo in birra di qualità, chiaro no?

Tre domande a Franco Dipietro, CEO di Biova.

Addentriamoci ancora un po’ nella storia della Birra Biova, seguendo le briciole di pane lasciate lungo il percorso. Vorrei quindi fare tre domande a Franco Dipietro, CEO e co-founder di questa start up ad alto impatto positivo e ambientale.

Ciao Franco. Mi ha incuriosita il nome ‘Biova’. Da dove nasce?

Biova è il nome di un pane tipico della tradizione Piemontese. Si tratta di un formato antico, originariamente molto più grande, che ha accompagnato il passaggio dall’epoca rurale a quella industriale diventando via via più piccolo nella taglia, adattandosi cioè alle abitudini contemporanee.

Per noi è un po’ il simbolo del pane stesso. Il tipo di pane comune. Quello di tutti i giorni. Quello che ci accompagna da quando siamo bambini.

Ma è anche la metafora di come le abitudini cambino, e si è chiamati a reagire al cambiamento.

Qual è la più grande soddisfazione che avete ottenuto fino ad oggi?

Personalmente penso che la soddisfazione più grande sia arrivata quando abbiamo fatto la somma di tutto il pane recuperato e trasformato nel 2020, ed è venuto fuori un numero superiore alle 2 T.

È tanto pane. Nulla rispetto allo spreco attuale. Siamo ancora una goccia nell’oceano. Ma abbiamo cominciato a fare qualcosa di concreto e davvero attuabile per ridurre il problema.

Pensare alla concretezza di Biova Project mi dà molta soddisfazione.

Birra artigianale da pane vecchio. Nel futuro pensate di provare a ricavare della birra da altre fonti invendute oppure trasformare il pane in altro modo?

Stiamo pensando di lavorare sul surplus alimentare in genere. In questo momento stiamo pensando di trasformare le trebbie, ovvero “lo scarto” della birrificazione (malto d’orzo) in un nuovo prodotto da immettere sul mercato.  

Bere una buona birra artigianale fresca è di per sé molto piacevole.

Sapere che la birra che stai bevendo aiuta a ridurre lo spreco e a migliorare di un po’ il mondo è ancora più piacevole.

Senti la gola secca e ti è venuta voglia di assaggiarne una?