3 regali sostenibili e green per la festa della mamma giada rochetto

3 regali green e sostenibili per la Festa della Mamma

La Festa della Mamma si avvicina (se non sai quando cade quest’anno, te lo dico io: il 9 maggio 2021) e di conseguenza la necessità di trovare un’idea regalo adeguata. Ogni mamma è speciale e merita un regalo su misura. Non sono una grande amante delle feste comandate, anzi, è più probabile che faccia una sorpresa in un comunissimo giorno qualunque piuttosto che grandi effusioni in un giorno specifico. L’amore si dimostra giorno dopo giorno. A parte questo però un regaluccio alla signora Ira (alias mia mamma, sì, ha un nome strano e bellissimo e sì, probabilmente c’è un cane che conosci che si chiama così) è doveroso farlo, se non altro per il suo supporto / sopportazione.

E se quest’anno puntassi a qualcosa che, oltre a far contenta mamma, fa anche bene all’ambiente? E se le regalassi qualcosa di green, sostenibile e originale? Così ho iniziato a cercare online, visto che l’offline è ancora limitato, e ho trovato tante idee.

Vorrei condividere con te le tre migliori, così magari ti do qualche spunto per il regalo giusto per mammà. Andiamo!

1 Set struccante ecologico

Un set completo, ben 16 dischetti struccanti in cotone, un astuccio in bambù, un panno struccante in fibra naturale, un astuccio con 2 cotton fioc riutilizzabili e 1 spugna Konjac, in materiali morbidi, ipoallergenici e naturali, ideali per ogni tipo di pelle. I prodotti sono 100% riutilizzabili e lavabili, così da ridurre gli sprechi (e anche i costi) per l’acquisto di quelli usa e getta. Il set di bellezza Zero Rifiuti Eckoala è un regalo comodo, facilmente trasportabile e con un occhio dedicato a chi lo usa e all’ambiente

2. Cosmetici fatti a mano by Lush

Conoscerai certamente Lush e i suoi prodotti. Di certo non passa inosservata con le sue vetrine multi color e le mille fragranze che escono dai propri punti vendita. Online non c’è questa parte sensoriale, ma la scelta senz’altro non manca. Da prodotti per il corpo, al viso, ai capelli, puoi trovare veramente tutto quello che ti serve e l’idea perfetta per un regalo sostenibile e green.

Altra chicca sono i knot wrap, realizzato con bottiglie di plastica riciclate, utilizzati per impacchettare il regalo selezionato, un’ottima alternativa zero waste che poi può essere facilmente trasformata in un foulard o altro accessorio. In più, se acquisti poi questi prodotti, Charity Pot Crema, Charity Pot Coin e Grassroots profumo, entro il 28 aprile tutti i proventi (meno Iva) di verranno devoluti a MedSharks per il progetto MedFever.

Doppiamente promosso.

3. Ecogioielli in carta piantabile

Un’idea per un pensiero certamente divertente e differente. Di cosa sto parlando? Degli eco-gioielli in carta piantabile di OrtoCapovolto, al loro interno contengono dei semi di fiori di campo. Se alla lunga ti dovessi stancare, puoi sempre piantarli, dando loro una nuova vita e colore alla tua casa.

ecogioielli pintabili regali green e sostenibili festa della mamma

Un regalo green nel regalo.

Quale ti piace di più?

Buona ricerca e auguri alla tua mamma.

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Ecco come ridurre lo spreco in cucina: ScrapsBook by Ikea

Come riutilizzare gli scarti in cucina? Ikea con il suo ScrapsBook ci dà qualche suggerimento. Anche gli scarti possono avere una nuova vita, grazie alla cosiddetta cucina del riciclo, atta a ridurre lo spreco di alimenti. Gambi di broccolo, bucce di patata, avanzi di pane, formaggio vecchio, ecc. possono essere riciclati, e godere di una nuova, e altrettanto gustosa, esistenza.

L’incredibile spreco

Sprecare qualcosa è davvero un peccato. Che si tratti di cibo, acqua, oppure altri tipi di prodotti o competenze, lo spreco risulta un atto di perdita per chi lo fa, ma anche, in un’ottica più generale, per la società e l’ambiente.

La quantità di cibo sprecata giornalmente è spaventosa. Prodotti ancora edibili e riutilizzabili vengono quotidianamente gettati nel cestino. Ogni volta che ci penso mi viene davvero da piangere, oltre a pensare a miei genitori che da piccola mi ammonivano, dicendomi di non sprecare il cibo.

Scrapsbook Ikea ricettario antispreco no agli scarti in cucina Giada Rochetto

Per ridurre lo spreco, per incentivare una vita più sostenibile e un riciclo attivo, molte aziende si sono mosse e si stanno muovendo Un esempio è Ikea che, oltre ad aver siglato una collaborazione con Too Good To Go, ha lanciato un nuovo progetto: ScrapsBook.

ScrapsBook, il ricettario per cucinare con gli scarti di cibo

Che cos’è ScrapBook? Si tratta di un ricettario scritto in collaborazione con 10 chef nord-americani, ricco di ricette (una cinquantina) e ad altre curiosità, per riutilizzare gli scarti prodotti in cucina e gli avanzi di cibo.

Ikea identifica la cucina come il cuore pulsante della casa, un cuore che purtroppo spesso è un teatro di sprechi di vario tipo.

L’ebook in questione è scaricabile gratuitamente sul sito Ikea (ti lascio il link qualora ti incuriosisse).

Ti confesso che questa nuova iniziativa sostenibile mi è piaciuta molto. Appena l’ho scoperta, sono andata subito a scaricarmi l’ebook, alla ricerca di consigli golosi da mettere in campo. Di mio non amo sprecare e cerco quanto più possibile di riciclare, riutilizzare oppure condividere e regalare quello che avanza.

Le mie idee per ridurre lo spreco

Oltre agli spunti utilissimi e facilmente applicabili proposti da Ikea nel suo ScrapsBook, mi piacerebbe regalarti qualche spunto che utilizzo per contenere gli sprechi.

Eccone qui alcuni:

salva le bucce. Se lavi bene ortaggi come carote e patate, togliendo soltanto eventuali parti rovinate, potrai consumarle con la buccia, che sia una minestra, passate in padella o al forno.

-usa l’acqua di cottura delle verdure per annaffiare le piante. Hai lessato o cotto al vapore delle verdure? Non buttare l’acqua rimanente. Una volta fredda, utilizzala per bagnare le piante.

pane secco? Trasformalo in pangrattato.

-le foglie del ravanello si possono mangiare. Lo sapevi? Fino a qualche anno fa buttavo le foglie dei ravanelli, poi ho provato a lavarle, tagliarle e aggiungerle a minestre e frittate e ti dirò, ora non le cestino più.

Queste sono solo delle piccole idee, le possibilità di riciclo sono innumerevoli.

In un mondo abituato a buttare e a sostituire subito qualcosa con altro di nuovo, scelgo di riutilizzare, riparare e di dare una nuova vita a cibo, oggetti vari e vestiti.

Alla prossima puntata 😉

Ne conosci degli altri? Parliamone nei commenti.

birra biova

Birra Biova contro lo spreco: da pane invenduto a birra

Biova Project non è solo una birra, ma un reale movimento. L’obiettivo? Ridurre lo spreco alimentare trasformando il pane vecchio e invenduto in un prodotto ricco di vita nuova: la birra.

Ogni giorno circa 13 mila quintali di pane vengono sprecati, sì, hai letto bene, 13 mila. Da amante del pane in tutte le sue sfumature e declinazioni per me scoprire questo dato è allarmante. Uno spreco così grande e tante persone con difficoltà di fare più di un pasto al giorno.

Il progetto di Birra Biova mi ha rincuorata e mi ha fatto nascere un nuovo ottimismo verso il futuro.

La birra prodotta nasce da pane recuperato da supermercati e panetterie. Ogni pane porta con sé la sua storia e dona la sua sfumatura unica alla birra finale.

Birra Biova da dove nasce il progetto

Le facce dietro al progetto di economia circolare di Birra Biova sono due: Franco Dipietro, Emanuela Barbano. Una giovane start up piemontese che ha già fatto sentire la sua voce: trasformare lo spreco in risorsa.

Dove puoi trovare Birra Biova? Sia online che offline. Offline in Piemonte e Lombardia. Online sull’e-commerce targato Biova e tramite vari distributori, come Winelivery, Prime now e Cortilia… Niente male direi. 

Visto il periodo di chiusure e lockdown, il team di Birra Biova si è ingegnato ancora una volta ed ha dato vita a un ‘Lockdown Kit’, il kit di sopravvivenza ideale per sopravvivere a questo periodo, gustando le differenti tipologie di birra e facendo anche del bene al pianeta.

Una comunicazione fresca come la loro Birra

La cosa che mi ha più colpita – dopo ad aver scoperto che è possibile ottenere della birra da del pane vecchio – è stata la comunicazione di questo progetto: fresca, diretta e coinvolgente.

L’etichetta della lattina della Biova Bread Beer Classic recita così ‘Noi lo spreco ce lo beviamo’. Poi sono andata a cercarmi anche le altre e anche i loro copy mi sono piaciuti subito per la capacità di andare dritti al sodo.

birra biova da pane a birra contro lo spreco

Recuperiamo pane e lo trasformiamo in birra di qualità, chiaro no?

Tre domande a Franco Dipietro, CEO di Biova.

Addentriamoci ancora un po’ nella storia della Birra Biova, seguendo le briciole di pane lasciate lungo il percorso. Vorrei quindi fare tre domande a Franco Dipietro, CEO e co-founder di questa start up ad alto impatto positivo e ambientale.

Ciao Franco. Mi ha incuriosita il nome ‘Biova’. Da dove nasce?

Biova è il nome di un pane tipico della tradizione Piemontese. Si tratta di un formato antico, originariamente molto più grande, che ha accompagnato il passaggio dall’epoca rurale a quella industriale diventando via via più piccolo nella taglia, adattandosi cioè alle abitudini contemporanee.

Per noi è un po’ il simbolo del pane stesso. Il tipo di pane comune. Quello di tutti i giorni. Quello che ci accompagna da quando siamo bambini.

Ma è anche la metafora di come le abitudini cambino, e si è chiamati a reagire al cambiamento.

Qual è la più grande soddisfazione che avete ottenuto fino ad oggi?

Personalmente penso che la soddisfazione più grande sia arrivata quando abbiamo fatto la somma di tutto il pane recuperato e trasformato nel 2020, ed è venuto fuori un numero superiore alle 2 T.

È tanto pane. Nulla rispetto allo spreco attuale. Siamo ancora una goccia nell’oceano. Ma abbiamo cominciato a fare qualcosa di concreto e davvero attuabile per ridurre il problema.

Pensare alla concretezza di Biova Project mi dà molta soddisfazione.

Birra artigianale da pane vecchio. Nel futuro pensate di provare a ricavare della birra da altre fonti invendute oppure trasformare il pane in altro modo?

Stiamo pensando di lavorare sul surplus alimentare in genere. In questo momento stiamo pensando di trasformare le trebbie, ovvero “lo scarto” della birrificazione (malto d’orzo) in un nuovo prodotto da immettere sul mercato.  

Bere una buona birra artigianale fresca è di per sé molto piacevole.

Sapere che la birra che stai bevendo aiuta a ridurre lo spreco e a migliorare di un po’ il mondo è ancora più piacevole.

Senti la gola secca e ti è venuta voglia di assaggiarne una?