frico cibo tipico fvg con formaggio e patate

7 piatti tipici del Friuli-Venezia Giulia che devi assaggiare

I piatti tipici della mia regione, il Friuli-Venezia Giulia, un po’ come quelli di tutta Italia, sono in grado di farti innamorare. Credo che sia molto difficile trovare un posto in tutta la Penisola dove si mangi male. Spesso però se sì pensa alla cucina italiana, si finisce con il pensare ai piatti mainstream più noti, quando in realtà in ogni singola regione e realtà, anche la più piccola e più sottovalutata, ha qualcosa da offrire, qualcosa di nicchia, di tradizionale, con una lunga storia alle spalle, fatto da mani sapienti e appassionate.

Il Friuli-Venezia Giulia

Il Friuli-Venezia Giulia è una chicca tutta da scoprire ed assaporare. Terra di frontiera – in poco tempo si possono raggiungere ben due stati esteri diversi, Austria e Slovenia – ricca di differenze, al suo interno vivono culture, dialetti, lingue e tradizioni molto differenti tra loro. Queste diversità si notano anche nella sua cucina e nei piatti della tradizione.

Un altro aspetto che amo di questa regione è la sua vastissima offerta paesaggistica. Mare, montagna, laghi, collina, città d’arte, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Pensa che partendo da Udine in circa un’ora puoi raggiungere la pace e il verde della montagna oppure il litorale per stenderti in spiaggia.

Cosa mangiare in FVG? Ecco i miei 7 piatti del cuore

Parliamo ora di cose serie: cosa si mangia in FVG?

Da friulana DOC ti consiglio di assaggiare assolutamente le seguenti eccellenze culinarie della regione. Non mi limiterò solo alla provincia di Udine, cosiddetta ‘friulana’, ma andrò a consigliarti le migliori bontà delle varie province, abbracciando le tradizioni triestine, giuliane, pordenonesi ecc, perché mi sento davvero di dirti che qui in ogni dove c’è qualcosa da scoprire e da assaporare.

Partiamo? Io ho già l’acquolina in bocca.

1 Prosciutto di San Daniele, una prelibatezza che si scioglie in bocca

2 Frico e polenta, over the top, solo per i duri/e

frico cibo tipico fvg con formaggio e patate

3 Cjarsons, primo piatto tipico della Carnia

4 Toc’ in braide, delicato e godurioso

5 Formaggi e yogurt fresco a malga Montasio (ma ti direi in tutta la montagna)

6 Gubana e Strucchi a Cividale e Valli del Natisone

7 Torta Carsolina, d e l i z i o s a e cremosissima

Altri cibi tipici?

La Jota triestina, gli gnocchi di patate con ripieno di susine, muset e brovade, salame all’aceto (e tutto ciò che è collegato al maiale, c’è un detto tradizionale che dice che del maiale non si butta via niente ed è proprio vero), le fave triestine, il tiramisù, i blecs, lo zuf, piatti vari a base di selvaggina, frittate, orzotto…

Ti consiglio di arrivare con molta fame, non resterai deluso/a.

E se puoi ti senti un po’ appesantito/a dal dolce cibo? Il Friuli-Venezia Giulia offre tantissimi itinerari per muoversi a piedi, in bici, ecc. dal mare, ai monti, ai laghi e colline.

Buona degustazione!

Se vieni in Friuli-Venezia Giulia fammi un fischio 🙂

immagine evento banchetto ristorante luci fiori addobbi

L’evento come strumento di marketing esperienziale: il caso Nonino

Quanto è importante un evento nelle strategie di marketing e comunicazione?

Gli eventi sono diventati parte integrante delle strategie comunicative e di marketing di aziende sia grandi che piccole. Essendo una amante degli eventi, amando organizzarli, gestirli e ovviamente anche parteciparvi, ho scelto di sviluppare la tesi finale del Master che stavo frequentando su di essi.

Il master, offerto dall’Università Niccolò Cusano, nello specifico si intitolava ‘Luxury Brand Management’ e è andato a toccare varie tematiche nelle aree del marketing, management, comunicazione, gestione ed economia.

Nel mio elaborato ho voluto approfondire il ruolo degli eventi e la loro grande capacità di far nascere emozioni e far vivere esperienze uniche.

L’evento, emozioni + esperienze

L’evento è un qualcosa di trasversale e adattabile, può avere varie forme dall’evento fisico, a quello completamente online a un mix dei due (basta pensare a che modifiche e novità sono state introdotte in quest’ultimo anno e mezzo segnato dalla pandemia covid e dal distanziamento).

Un evento è un qualcosa di unico, memorabile, limitato nel tempo e capace di essere ricordato. Ogni evento ha scopi ben precisi, i destinatari e gli obiettivi possono variare, ma dovrà essere in grado di far nascere emozioni ricordabili a lungo nel tempo.

Chi consuma è sempre più attento e ricerca una partecipazione in prima persona, reali emozioni, qualcosa di nuovo, non solo il prezzo più basso.

Il caso Nonino distillatori

Per dare un tocco più pratico e inserire un esempio positivo dell’utilizzo degli eventi come strumenti di marketing esperienziale, ho pensato di inserire un caso studio su un’azienda che amo molto: la Nonino Distillatori. Ho scelto questa azienda per il suo marketing del cuore, la sua umanità, le incredibili strategie di marketing messe in piedi negli anni e i grandi eventi di successo creati, come il Premio Nonino, tanto per menzionarne uno. In aggiunta a questo, altri elementi distintivi di questa azienda sono la qualità dei prodotti, il rispetto delle tradizioni e un occhio attento al territorio friulano.

Questo è il capitolo che più mi emoziona anche grazie all’intervista a una dei membri della famiglia Nonino, Francesca Bardelli Nonino. Con le sue parole mi ha fatto capire ancora di più tutto l’amore, passione, lavoro e innovazione che ci sono dietro i loro prodotti.

La mia tesi finale sugli eventi

Nella mia tesi, oltre agli elementi già menzionati sopra, ho inserito anche un sondaggio realizzato grazie all’aiuto e alle risposte di molti miei contatti su LinkedIn (grazie per aver partecipato). Il sondaggio era incentrato sul ruolo degli eventi e sulla possibile esistenza di un filo conduttore capace di unire tutte le varie tipologie.

A chi aveva partecipato avevo dato la mia disponibilità, in caso di interesse, a condividere il mio elaborato finale. Ora, master finito, andato bene, vorrei estendere questa possibilità a chiunque voglia.

Ecco allora che qui potete trovare la mia tesi completa.

E, se vi va, perché no, fatemi sapere che ne pensate.

E ora? Vado a brindare con un buon aperitivo Nonino, l’aperitivo dell’anno 2021.

risparmionetto sconti fino al 70% due persone felici immagini sito e varie offerte

Risparmionetto, offerte a portata di click

Conosci Risparmionetto? Se non lo conosci, beh, dovresti 😉 Ti consiglio di continuare a leggere.

Risparmionetto è un sito Web / e-commerce dove acquistare coupon usufruibili in Friuli-Venezia Giulia e dintorni. Gli sconti sono di vario tipo e di varia natura, da ristoranti, a visite specialistiche, ad attività sportive, a offerte per il benessere e la cura del corpo, a viaggi… Se conosci già Groupon, ti sarà più facile capire di cosa sto parlando (anche se personalmente preferisco Risparmionetto e non mi pagano per dirlo 😉).

Da dove nasce Risparmionetto

Risparmionetto nasce nel 2012 e da allora non ha fatto che crescere ed aumentare la sua offerta. L’idea parte dalla voglia di offrire a chi acquista la possibilità di provare per la prima volta un prodotto/servizio nuovo da un lato e di dare alle aziende la possibilità di raggiungere nuovi clienti e di farsi conoscere dall’altro, aspetto molto importante soprattutto per le piccole aziende e/o per le nuove realtà.

Risparmionetto: un’emozione a portata di mano (e di click)

Su sito di Risparmionetto è appunto possibile trovare ogni giorno nuove offerte e proposte con sconti fino al 70%. Il team si occupa di garantire la veridicità di queste proposte e la qualità dei servizi offerti, seppur in promozione.

risparmionetto sconti fino al 70% due persone felici immagini sito e varie offerte

Come funziona? Semplice. Basta andare sul sito o sull’app di Risparmionetto e scegliere (questa è la parte più difficile visto l’ampio ventaglio di offerte proposte) il o i coupon che più ti interessano. Una volta acquistato, mettiti in contatto con la struttura per prenotare e il gioco è fatto.

In ogni offerta sono ben specificate le modalità di utilizzo del coupon, cosa è compreso e cosa non è compreso, le tempistiche ecc. Vuoi leggere qualche parere di chi ha già vissuto una specifica esperienza? Dai uno sguardo alle recensioni per convincerti e avere una visione più ampia dell’offerta in questione.

Altra cosa? I coupon possono trasformarsi anche in una originale e comoda idea regalo.

Attenzione: per usufruire dei coupon è necessario essere nuovi clienti della struttura / azienda in questione.

Risparmionetto: la mia esperienza con i coupon

Sono ormai vari anni che mi affido a Risparmionetto. Ti confesso di aver provato un po’ di tutto. Cene e pranzi, offerte di estetiste e parrucchiere, massaggi, soggiorni in B&B… Alcune volte sono stata piacevolmente sorpresa e tutt’ora mi appoggio ad alcune strutture, altre volte un po’ meno, ma ti posso assicurare che è un sito che mi sento di consigliarti (approvato da zia G.).

Come si può leggere sul sito di Risparmionetto, le parole chiave che contraddistinguono questa realtà sono “Anima Locale, cura del cliente e dell’esercente, coinvolgimento diretto della community nella scelta delle offerte, aiuto agli esercente per ottimizzare l’effetto pubblicitario” e ti dirò cha dal lato cliente, mi sono sempre trovata bene e ascoltata. Durante il famoso lockdown 2020 avevo dei coupon in scadenza, la cui durata è stata prontamente allungata (cosa purtroppo non successa per un altro servizio acquistato da un altro portale di attività outdoor che mi ha lasciato molto scontenta, visto che era anche un regalo… ahi ahi ahi).  

E quindi che altro dire? Vai, provalo e fammi sapere com’è andata.

interni croce del sud lignano sabbiadoro ristorante pizzeria

L’effetto vincente del ristorante Croce del Sud a Lignano

Se hai avuto l’occasione di passeggiare lungo il viale pedonale centrale di Lignano Sabbiadoro, avrai certamente notato una lunga fila nei pressi di un ristorante-pizzeria da poco rimodernato. Il locale in questione è la Croce del Sud, all’angolo tra Viale Venezia e Via Marina.

A poche centinaia di metri di distanza dal mare, questo posto è sempre molto affollato e richiesto. Il mix vincente dato dalla grande varietà di pietanze offerta, i prezzi alla portata di tutti, la grande capienza, il design moderno e la capacità di coccolare il cliente dall’inizio alla fine del pasto, ha reso questo locale molto noto sia tra i turisti che tra gli habitué.

La storia della Croce del Sud

Come è possibile leggere sul sito proprietario, la Croce del Sud e la famiglia De Rosa accolgono i clienti nel cuore di Lignano dal 1989. Una storia di oltre trent’anni insomma. Nel 2019, per festeggiare il trentesimo anniversario dell’attività, la Croce del Sud ha visto la ristrutturazione completa dei suoi locali, con un risultato nuovo e più moderno, ma sempre mantenendo la tradizione e l’accoglienza solite.

croce del sud ristorante pizzeria lignano sabbiadoro interni tavoli piante

I punti di forza della Croce del Sud

Per essere un ristorante di una località balneare, piena zeppa di attività di ristorazione di tutte le fasce e gusti, la Croce del Sud deve avere più di qualcosa che attrae la clientela e la spinge ad attendere anche ore prima di entrare. Certamente è valida l’idea che la gente chiama gente e che alcuni si saranno fermati vedendo una lunghissima fila esterna, ma penso ci sia dell’altro.

Ecco i punti secondo me estremamente vincenti:

  • Buon rapporto qualità prezzo,
  • Accoglienza,
  • Elevata attenzione al cliente,
  • Servizio rapido,
  • Varietà offerta,
  • Elevata capienza.

La Croce del Sud è la scelta ideale per grandi gruppi, famiglie, turisti, coppie… Un locale in grado di soddisfare i gusti e le esigenze di tutti i suoi avventori. Forse non è l’ideale per chi vuole trascorrere una cena romantica in un’atmosfera appartata, visto l’elevato flusso di clientela, ma se cercate un posto accogliente con un’ampia offerta, la Croce Del Sud è il locale giusto.

Consiglio di zia Giada?

Cosa mangiare alla Croce del Sud? Difficile scegliere un unico piatto, tutto è ottimo, dalla pizza, ai primi, alla carne, al pesce, ai dolci… Quello che posso consigliare è provare almeno una volta l’antipasto Croce del Sud o un primo di pesce. Libidine… doppia libidine… libidine coi fiocchi, come direbbe Jerry Calà.

primi di pesce croce del sud pasta con vongole e pomodorini

Cerchi un posto dove sentirti ben accolto e a casa, anche la prima volta in cui ci vai, e dove non spendere un occhio della testa? Se sei di passaggio a Lignano Sabbiadoro, non puoi perderti il ristorante-pizzeria Croce del Sud.

broccoli-cucina-con-gli-scarti-ikea-scrapsbook-giada-rochetto-cucina-del-riciclo

Ecco come ridurre lo spreco in cucina: ScrapsBook by Ikea

Come riutilizzare gli scarti in cucina? Ikea con il suo ScrapsBook ci dà qualche suggerimento. Anche gli scarti possono avere una nuova vita, grazie alla cosiddetta cucina del riciclo, atta a ridurre lo spreco di alimenti. Gambi di broccolo, bucce di patata, avanzi di pane, formaggio vecchio, ecc. possono essere riciclati, e godere di una nuova, e altrettanto gustosa, esistenza.

L’incredibile spreco

Sprecare qualcosa è davvero un peccato. Che si tratti di cibo, acqua, oppure altri tipi di prodotti o competenze, lo spreco risulta un atto di perdita per chi lo fa, ma anche, in un’ottica più generale, per la società e l’ambiente.

La quantità di cibo sprecata giornalmente è spaventosa. Prodotti ancora edibili e riutilizzabili vengono quotidianamente gettati nel cestino. Ogni volta che ci penso mi viene davvero da piangere, oltre a pensare a miei genitori che da piccola mi ammonivano, dicendomi di non sprecare il cibo.

Scrapsbook Ikea ricettario antispreco no agli scarti in cucina Giada Rochetto

Per ridurre lo spreco, per incentivare una vita più sostenibile e un riciclo attivo, molte aziende si sono mosse e si stanno muovendo Un esempio è Ikea che, oltre ad aver siglato una collaborazione con Too Good To Go, ha lanciato un nuovo progetto: ScrapsBook.

ScrapsBook, il ricettario per cucinare con gli scarti di cibo

Che cos’è ScrapBook? Si tratta di un ricettario scritto in collaborazione con 10 chef nord-americani, ricco di ricette (una cinquantina) e ad altre curiosità, per riutilizzare gli scarti prodotti in cucina e gli avanzi di cibo.

Ikea identifica la cucina come il cuore pulsante della casa, un cuore che purtroppo spesso è un teatro di sprechi di vario tipo.

L’ebook in questione è scaricabile gratuitamente sul sito Ikea (ti lascio il link qualora ti incuriosisse).

Ti confesso che questa nuova iniziativa sostenibile mi è piaciuta molto. Appena l’ho scoperta, sono andata subito a scaricarmi l’ebook, alla ricerca di consigli golosi da mettere in campo. Di mio non amo sprecare e cerco quanto più possibile di riciclare, riutilizzare oppure condividere e regalare quello che avanza.

Le mie idee per ridurre lo spreco

Oltre agli spunti utilissimi e facilmente applicabili proposti da Ikea nel suo ScrapsBook, mi piacerebbe regalarti qualche spunto che utilizzo per contenere gli sprechi.

Eccone qui alcuni:

salva le bucce. Se lavi bene ortaggi come carote e patate, togliendo soltanto eventuali parti rovinate, potrai consumarle con la buccia, che sia una minestra, passate in padella o al forno.

-usa l’acqua di cottura delle verdure per annaffiare le piante. Hai lessato o cotto al vapore delle verdure? Non buttare l’acqua rimanente. Una volta fredda, utilizzala per bagnare le piante.

pane secco? Trasformalo in pangrattato.

-le foglie del ravanello si possono mangiare. Lo sapevi? Fino a qualche anno fa buttavo le foglie dei ravanelli, poi ho provato a lavarle, tagliarle e aggiungerle a minestre e frittate e ti dirò, ora non le cestino più.

Queste sono solo delle piccole idee, le possibilità di riciclo sono innumerevoli.

In un mondo abituato a buttare e a sostituire subito qualcosa con altro di nuovo, scelgo di riutilizzare, riparare e di dare una nuova vita a cibo, oggetti vari e vestiti.

Alla prossima puntata 😉

Ne conosci degli altri? Parliamone nei commenti.

birra biova

Birra Biova contro lo spreco: da pane invenduto a birra

Biova Project non è solo una birra, ma un reale movimento. L’obiettivo? Ridurre lo spreco alimentare trasformando il pane vecchio e invenduto in un prodotto ricco di vita nuova: la birra.

Ogni giorno circa 13 mila quintali di pane vengono sprecati, sì, hai letto bene, 13 mila. Da amante del pane in tutte le sue sfumature e declinazioni per me scoprire questo dato è allarmante. Uno spreco così grande e tante persone con difficoltà di fare più di un pasto al giorno.

Il progetto di Birra Biova mi ha rincuorata e mi ha fatto nascere un nuovo ottimismo verso il futuro.

La birra prodotta nasce da pane recuperato da supermercati e panetterie. Ogni pane porta con sé la sua storia e dona la sua sfumatura unica alla birra finale.

Birra Biova da dove nasce il progetto

Le facce dietro al progetto di economia circolare di Birra Biova sono due: Franco Dipietro, Emanuela Barbano. Una giovane start up piemontese che ha già fatto sentire la sua voce: trasformare lo spreco in risorsa.

Dove puoi trovare Birra Biova? Sia online che offline. Offline in Piemonte e Lombardia. Online sull’e-commerce targato Biova e tramite vari distributori, come Winelivery, Prime now e Cortilia… Niente male direi. 

Visto il periodo di chiusure e lockdown, il team di Birra Biova si è ingegnato ancora una volta ed ha dato vita a un ‘Lockdown Kit’, il kit di sopravvivenza ideale per sopravvivere a questo periodo, gustando le differenti tipologie di birra e facendo anche del bene al pianeta.

Una comunicazione fresca come la loro Birra

La cosa che mi ha più colpita – dopo ad aver scoperto che è possibile ottenere della birra da del pane vecchio – è stata la comunicazione di questo progetto: fresca, diretta e coinvolgente.

L’etichetta della lattina della Biova Bread Beer Classic recita così ‘Noi lo spreco ce lo beviamo’. Poi sono andata a cercarmi anche le altre e anche i loro copy mi sono piaciuti subito per la capacità di andare dritti al sodo.

birra biova da pane a birra contro lo spreco

Recuperiamo pane e lo trasformiamo in birra di qualità, chiaro no?

Tre domande a Franco Dipietro, CEO di Biova.

Addentriamoci ancora un po’ nella storia della Birra Biova, seguendo le briciole di pane lasciate lungo il percorso. Vorrei quindi fare tre domande a Franco Dipietro, CEO e co-founder di questa start up ad alto impatto positivo e ambientale.

Ciao Franco. Mi ha incuriosita il nome ‘Biova’. Da dove nasce?

Biova è il nome di un pane tipico della tradizione Piemontese. Si tratta di un formato antico, originariamente molto più grande, che ha accompagnato il passaggio dall’epoca rurale a quella industriale diventando via via più piccolo nella taglia, adattandosi cioè alle abitudini contemporanee.

Per noi è un po’ il simbolo del pane stesso. Il tipo di pane comune. Quello di tutti i giorni. Quello che ci accompagna da quando siamo bambini.

Ma è anche la metafora di come le abitudini cambino, e si è chiamati a reagire al cambiamento.

Qual è la più grande soddisfazione che avete ottenuto fino ad oggi?

Personalmente penso che la soddisfazione più grande sia arrivata quando abbiamo fatto la somma di tutto il pane recuperato e trasformato nel 2020, ed è venuto fuori un numero superiore alle 2 T.

È tanto pane. Nulla rispetto allo spreco attuale. Siamo ancora una goccia nell’oceano. Ma abbiamo cominciato a fare qualcosa di concreto e davvero attuabile per ridurre il problema.

Pensare alla concretezza di Biova Project mi dà molta soddisfazione.

Birra artigianale da pane vecchio. Nel futuro pensate di provare a ricavare della birra da altre fonti invendute oppure trasformare il pane in altro modo?

Stiamo pensando di lavorare sul surplus alimentare in genere. In questo momento stiamo pensando di trasformare le trebbie, ovvero “lo scarto” della birrificazione (malto d’orzo) in un nuovo prodotto da immettere sul mercato.  

Bere una buona birra artigianale fresca è di per sé molto piacevole.

Sapere che la birra che stai bevendo aiuta a ridurre lo spreco e a migliorare di un po’ il mondo è ancora più piacevole.

Senti la gola secca e ti è venuta voglia di assaggiarne una?

broccoletti di bruxelles al cioccolati regali di pasqua stravaganti giada rochetto

7 regali originali per una Pasqua in lockdown

E per la seconda volta, rullo di tamburi, abbiamo una bella Pasqua in Lockdown. Ahia.

Niente pranzi, scampagnate nei campi, viaggi e weekend fuori porta. Solo casa, giardino se c’è o terrazza. Poche persone e spostamenti limitati. Che noia. Già, un pochino.

Proviamo almeno a non annoiarci con i regali. Sì, le uova vanno benissimo, soprattutto se Kinder, ma ogni tanto si può osare un tantino di più. Ne ho scelti 7 a tema pasquale. 7 idee regalo buffe e originali per allentare la tensione e la noia.

Sei curioso/a? Partiamo con la lista.

Un libro di niente

Visto Che Non Vuoi Niente Questo È Il Tuo Regalo Di Pasqua: Un’Idea Simpatica Per Chi Non Vuole Regali!

Il libro di Paul Master è l’ideale per chi ‘non vuole niente’. ‘Un libro con 104 pagine di niente. Vuote.’ Un libro ad uso taccuino dove annotare le tue idee, schizzi, la lista della spesa o proprio un bel niente.

Cuoci uova per microonde

Sapevi che si possono cuocere le uova (con il guscio) nel microonde? Io no, sebbene sia una grande fan del microonde.

Con questo grosso uovo puoi superare uno dei pochi limiti del microonde. Metti fino a 4 uova dentro all’uovo cuoci uova – sì, come le matrioske – et voilà, il gioco è fatto.

Vulcano portauovo

Dopo il contenitore per cuocere le uova al microonde vuoi non abbinarci un bel vulcano come contenitore per le uova cotte alla coque?

vulcano portauova 7 idee originali per regali di pasqua

Eruzioni di tuorlo assicurate.

Da servire con pane caldo tostato.

Lo puoi trovare sempre su Dottor Gadget.

Domino musicale

Lockdown quindi lavori in casa, divano, tv, dad, nextflix, video work out e poi? Giochi da tavolo.

Una versione alternativa al famosissimo Domino, amato da adulti e più piccini, è quello musicale con mini dischi in vinile. Adorabile.

Cavoletti di Bruxelles al cioccolato

Regalo o scherzo? Solitamente tutti o quasi – io faccio parte dei quasi – odiano i cavoletti di Bruxelles, poverini, sono così carini, un po’ puzzolenti quello sì. Ma se i cavoletti non fossero di Bruxelles, ma di cioccolato?

cavoletti di bruxelles al cioccolato

La confezione contiene 8 gustosissimi cavoletti di Bruxelles – sì, hai letto bene, gustosissimi vicino a cavoletti – il colorante è naturale, spirulina, e sono senza glutine.

Coniglietto da scrivania

Pasqua e conigli vanno a braccetto. Meglio se ti aiutano a tenere il materiale in ordine, come questo coniglio da scrivania con forbici e porta graffette. Ecco arrivato il nuovo compagno di ufficio.

Set di cioccolato per pantofolai

In questo ultimo anno l’utilizzo del divano, pantofole e telecomando è cresciuto in modo esponenziale.

Per riderci su, sperando di abbandonare questa situazione quanto prima, ecco il set giusto: telecomando, pantofole e bottiglia di birra al gusto di cioccolato al latte (e fondente).

set per pantofolai in cioccolato

Non preoccuparti, se invece sei una persona molto attiva, più zen oppure rock & roll, ci sono anche quelle versioni. Puoi trovare tutto questo e tantissime altre idee su Troppo Togo.

Qual è il tuo preferito regalo di Pasqua in lockdown preferito? Dimmelo nei commenti.