Ciao Angelo (il Candidato Ideale). Grazie per la tua disponibilità. Ti confesso che godi di tutta la mia stima e che ti seguo da tempo, ancor prima di diventare HR (e comunque ti seguo lo stesso 😊 cercando di fare tesoro dei tuoi insegnamenti e, nel mio piccolo, di essere un HR migliore di alcuni con cui ho avuto a che fare in passato). Ci racconti qualcosa in più su di te?
Ciao Giada prima di tutto ti ringrazio per avermi contattato. È sempre un piacere confrontarmi con una professionista delle risorse umane!
Devo raccontarti qualcosa in più di me?
Guarda in realtà sono un ragazzo normalissimo 😀 nonostante sia riuscito a creare un piccolo alone di mistero intorno al personaggio “Il Candidato Ideale”, la verità è che sono il tipico ragazzo del sud Italia. Ho lasciato casa a 19 anni per fare l’università al nord, mi sono laureato in e poi ho dovuto affrontare il mondo del lavoro come tutti.
Non è stato affatto facile, ma in fondo lo è per qualcuno?
Al momento, curo la comunicazione per una società di consulenza e nei ritagli di tempo porto avanti il mio piccolo progetto “Il Candidato Ideale”.
Da dove è nato l’interesse per il copywriting e per la creazione di contenuti?
Bella domanda.
Ma devo farti una premessa: ho iniziato a scrivere come soluzione “terapeutica”. Ho avuto un momento che potremmo definire di “depressione” / “smarrimento” qualche anno fa, ed una terapista mi consigliò di scrivere un diario e di fare degli esercizi di scrittura tutti i giorni. Funzionò. Stavo meglio.
Sapevo che la scrittura era un’arma potente, ma non sapevo come usarla.
Poi durante un master online in digital marketing ho incontrato ufficialmente il “copywriting”. Fu amore a prima vista, volevo saperne sempre di più e mi piaceva tantissimo.
Per quanto riguarda la creazione di contenuti è una cosa che ho sempre fatto. Alle scuole superiori ero il nerd che creava schemi, mappe mentali, riassunti, e tutti volevamo farsi le fotocopie dei miei appunti – ma io ero stronzo e mi facevo sempre offrire la pizza, la bibita e il caffè.
Quindi per farla breve, quando ho scoperto il “copywriting” è stato naturale mettere tutto insieme. Avevo finalmente trovato il “filo rosso”.
Condividi qualcosa che in pochi realmente vogliono dare: la verità. Quanto costa farlo?
Parlare di verità in realtà NON è difficile.
Molti NON lo fanno perché hanno paura delle conseguenze dell’esporsi. E li capisco.
Infatti “Il Candidato Ideale” è nato proprio per questo, per raccontare le verità scomode sul mondo del lavoro che nessuno ha il coraggio di dire.
Nella mia visione iniziare “Il Candidato Ideale” doveva essere semplicemente un MEZZO.
Volevo creare una community dove tutti potessero raccontare il marcio dietro colloqui di lavoro, aziende, etc. per rendere le PERSONE (e soprattutto i neolaureati) più CONSAPEVOLI.
Per fortuna ultimamente c’è molta più consapevolezza rispetto a questi temi, e ci sono tanti divulgatori (HR professionisti) molto più bravi di me che lo fanno quotidianamente.
Ecco, l’importante è che se ne parli. Sono contento che di dare il mio piccolo contributo alla causa.
Qual è stata la più grande scottatura che ti ha ‘regalato’ il mondo del lavoro?
La differenza abissale tra “aspettative” e “realtà”.
E in particolare le retribuzioni economiche che il mercato italiano offre.
In Italia gli stipendi sono TROPPO BASSI. Io ero uno di quelli che pensava che “studiando e laureandosi con un bel volto” avrebbe guadagnato “tanto”. Mi sbagliavo 😀
Sto ancora cercando di risolvere questo REBUS! E proprio perché l’argomento SOLDI in Italia è ancora un tabù andrebbe esasperato. Ecco mi hai dato un’idea per i miei prossimi articoli! Parlerò di soldi. Grazie.
Ma il Candidato Ideale (oltre a te) esiste davvero?
Una volta ho letto un post su LinkedIn che mi colpì molto (purtroppo non ricordo l’autore), era una cosa del tipo: “Se il candidato che cercate avesse realmente tutti i requisiti dell’annuncio di lavoro, l’azienda NON se lo potrebbe permettere”.
Il Candidato Ideale NON esiste, e soprattutto NON serve.
Servono persone in gamba, curiose, e che vogliano dare un impatto positivo nel mondo. Questo serve oggi.
Di questi tempi il lavoro si trova, si crea o si attrae? Secondo te LinkedIn e affini che ruolo hanno in tutto questo?
Al giorno d’oggi trovare lavoro è diventato più complicato rispetto a prima. Sono cambiate le regole del gioco. La competizione è aumentata. Quando un mercato “evolve” diventa sempre più difficile “emergere” e per farlo è necessario “differenziarsi”. Quindi per rispondere alla tua domanda, si portano avanti tutte e 3 le strategie che hai citato.
- Il lavoro si trova? Sì, presentandosi alle aziende giuste e con le competenze adatte. Facendo una selezione maniacale delle aziende che ci interessano, ed evitando la pesca a strascico.
- Il lavoro si crea? Sì, nel modo in cui stai facendo tu ad esempio (hai aperto il tuo blog, la tua pagina IG – guarda che ti ho stalkerata eh – che potrebbero diventare in futuro una fonte di reddito importante). Vedi l’esempio della grande Fabiana Andreani.
- Il lavoro si attrae? Sì, comunicando la propria professionalità tutti i giorni, conoscendo persone nuove e facendo networking. Nel mondo del lavoro contano le “conoscenze” ed oggi abbiamo gli strumenti per crearcele.
Vanno portate avanti tutte e 3 le strade (anche perché una non esclude l’altra).
Concludo con una nota su LinkedIn.
LinkedIn per ALCUNI SETTORI (comunicazione, marketing, risorse umane, etc.) è la svolta. Credo tantissimo nel valore di questa piattaforma.
Io dal mio studio, GRATUITAMENTE sono riuscito a costruire una rete di contatti importante, a confrontarmi con tanti professionisti, e ad aumentare le mie competenze.
Senza LinkedIn come avrei fatto? Personalmente dubito che esista una soluzione migliore al momento per emergere come professionista.
Da cosa ti lasci ispirare nella creazione dei tuoi contenuti? (non che il mondo e il mercato del lavoro là fuori non siano sufficientemente interessanti).
Ti condivido il consiglio più prezioso di scrittura che ho ricevuto dal mio mentore.
“Ritagliati circa 30 minuti al giorno per leggere LIBRI che non riguardano il copywriting. Considera questa attività parte della tua giornata lavorativa”.
Ti contestualizzo questa frase:
Per imparare a scrivere e creare contenuti NON devi leggere e studiare SOLO libri tecnici. Molte persone sono ossessionate dal voler legger tutti i libri sul copywriting prima di iniziare a scrivere, invece NON funziona così.
Tutte le mie idee di contenuti arrivano al di fuori dei libri di copywriting.
In genere, prendo spunto da conversazioni con persone in carne ed ossa (dicasi MONDO REALE) ma non ho un vero metodo strutturato.
Devo dirti la verità, personalmente mi sento molto portato per la creazione di contenuti, sono più le cose che ho in testa che quelle che riesco a scrivere.
Un consiglio BONUS però voglio lasciartelo:
Un esercizio che faccio sempre è quello di analizzare i post di creator in gamba cercando di capire il “perché” dietro i loro contenuti. Perché hanno scritto quel titolo? Perché hanno usato quell’immagine? Che emozione hanno provato a suscitare nel lettore? Quali argomentazioni hanno usato? Etc.
Insomma fare “reverse engineering” dei contenuti di valore degli altri è un buon esercizio.
Oltre al mondo del lavoro italiano, hai avuto modo di sperimentare anche quello di qualche altro paese estero? Se sì, come ti è sembrato?
Ni, e adesso mi spiego.
Ho fatto 2 esperienze lavorative all’estero:
- A 25 anni, ho fatto un anno sabbatico (tra triennale e specialistica) come lavapiatti in UK. Questa esperienza non è correlabile con quello che faccio attualmente. Sono settori troppo diversi, ed eravamo pre-Brexit e pre-Covid. Posso dirti però che in UK c’era la paga minima sindacale che garantisce dignità a tutti i lavoratori. E questa cosa mi piaceva un sacco, il cosiddetto SALARIO MINIMO.
- A 28 anni invece, ho lavorato in Francia per la mia tesi sperimentale in un centro di ricerca. Anche lì, la cosa che mi colpì molto fu che dal venerdì pomeriggio NON c’era più nessuno nel centro di ricerca (tranne me ovviamente) e che il lavoro era molto focalizzato sul raggiungimento degli obiettivi. Mentre qui in Italia ti contano le ore che lavori, ho detto tutto.
Però ti ripeto, sono state 2 esperienze singole e molto lontane dal mio contesto di lavoro e settore attuale, e non me la sento di darti un’opinione definitiva!
Tuttavia, se si lavorasse PER OBIETTIVI nelle aziende e ci fosse un SALARIO MINIMO GARANTITO credo che avremmo risolto molti dei problemi attuali.
Resta evidente che il mondo del lavoro in Italia sta affrontando un momento di criticità mai vista. È sotto gli occhi di tutti. Spero che le cose cambieranno in futuro.
Nel tempo libero, che cosa fa il Candidato Ideale?
Mi piace molto passeggiare e/o correre nella natura ascoltando podcast, o musica.
Lavorando sempre al PC, mi impongo di fare almeno 1 ora, 2 ore al giorno all’aria aperta.
Ultimamente con la possibilità di lavorare da remoto sto riscoprendo la tranquillità del paesino e della campagna.
Come tutti, sto cercando di lavorare sul mio nuovo equilibrio vita-lavoro perché questi anni sono stati duri per tutti 😀
P.S. E ovviamente nel tempo libero lavoro sul mio progetto “Il Candidato Ideale”.
Grazie dell’intervista Giada, alla prossima! Ci vediamo su LinkedIn 😀
Grazie mille a te Angelo (il Candidato Ideale) per gli spunti interessanti. Se vuoi provare un po’ di aria di campagna e paesini in FVG ce ne sono molti, posso consigliartene qualcuno. Ci vediamo certamente su LinkedIn.
Alla prossima
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