Fabiana Andreani Fabiana Manager Career Tips

Perché seguire Fabiana Manager e i suoi career tips

Fabiana Manager aka Fabiana Andreani è una delle poche influencer che seguo, ma che soprattutto mi sento di consigliarti. Esperta di formazione e sviluppo di carriera con oltre 10 anni di lavoro in aziende, Università e Business School. Una professionista del suo settore con due marce in più:

  • 1. tantissima passione per quello che fa
  • 2. spirito non convenzionale, comunicazione 2.0 sui social, capelli fucsia che adoro.
Fabia Manager selfie


Anni liquidi e veloci quelli in cui viviamo, anni molto particolari anche per il mondo del lavoro, tra social, digital nomads, Smart working, mille possibili tipologie di contratti e tante nuove professioni. Districarsi non è proprio un gioco da ragazzi, ma la zia Fabiana fa il possibile per aiutare i giovani e non solo loro.

Perché mi piace così tanto e spesso entro su Instagram solo per vedere se ha pubblicato una nuova storia? Provo a raccontartelo qui di seguito e, secondo me, alla fine vorrai seguirla pure tu.

Career tips per under 35

Fabiana si rivolge soprattutto a un pubblico under 35, fornendo preziosi consigli in ambito formativo e professionale. Aiuta a risolvere problemi, a dipanare dubbi, paure e perplessità di chi si trova alle prese con la scelta dell’Università, di un Master, di chi vorrebbe cambiare percorso lavorativo, di chi desidera reinventarsi o di chi è alle prime armi e non sa come muoversi.

Tips utili, utili e utili, perché non esiste un manuale di istruzione per costruire il proprio futuro, ma si può solo cercare, studiare, impegnarsi, lavorare e soprattutto non arrendersi.

Formato fresco, rapido e accattivante

A volte il mondo del lavoro e la comunicazione HR e aziendale sembrano antiquati, statici e con un leggero strato di polvere in superficie. Non mi piace generalizzare, ci sono anche molti casi virtuosi. Ultimamente, infatti, le cose stanno lentamente cambiando e capita di trovare chi, oltre ad avere esperienza e professionalità da vendere, sa anche come approcciarsi e come comunicare.

Un esempio? Ça va sans dire… Fabiana Manger !

Parla in modo meno convenzionale, più diretto e accattivante sui social. Perché se vuoi parlare a una certa nicchia, devi anche sapere dove trovarla.

Qualche numero di @fabianamanager? +150k follower su TikTok e +100k su IG, non male eh?

Genuinità e professionalità

Professionista, mamma, donna, influencer, fuori dagli schemi, esperta, frizzante… Fabiana è tutto questo e molto altro.

Mi piace molto leggerla ed ascoltarla perché sa infondere una carica positiva, oltre a far sentire compresa ogni persona. Troppo spesso, di fronte ad alcune offerte di lavoro, capita di sentirsi inadeguati, fallati, sempre con qualcosa fuori posto. Fabiana invece racconta ciò che è realmente, ovvero è normale cambiare, voler crescere, provare qualcosa e accorgersi che non fa per noi. Un cambiamento, lavorativo, universitario, personale, ecc., non è da vedersi come un fallimento, ma come una presa di consapevolezza e poi, come spesso dice, si è sempre in tempo a riassestare il tiro.

Sul suo profilo LinkedIn c’è una frase che mi ha sempre colpita molto

“Il tuo futuro è ancora da scrivere”

…e sì, credo che ci siano ancora molte parole da dire e storie da raccontare.

Se non segui ancora Fabiana, ti consiglio di recuperare 😉

Fammi sapere che ne pensi e se hai qualche altro profilo da consigliare.

Alla prossima.

Giada Rochetto personal branding mettici la faccia

Personal branding, ecco la mia storia partita da zero

Penso che avrai sentito pronunciare il termine personal branding (qualche approfondimento qui) tante volte. Non sono qui per insegnarti le tecniche migliori e come svilupparlo, ci sono dei professionisti e professioniste molto competenti in ambito personal branding che ti consiglio di seguire. Vorrei solo raccontarti la mia storia. Una storia di personal branding partita da zero.

Come ho iniziato?

Mettendoci la faccia. Sì, perché oltre a mostrare cosa si sa fare e come lo si fa, è importante mostrarsi. Mettendoci la faccia sarà più facile creare della fiducia, empatia e condivisione con chi ti guarda e ascolta o legge.

Le persone si fidano più delle altre persone e di quello che sanno veramente fare, rispetto a fogli di carta attestanti un titolo, aziende che parlano con linguaggi altiloquenti, distanti dalla realtà.

Non è stato semplice né immediato. La paura di sbagliare, di non avere nulla di interessante da dire, di sembrare sciocca o infantile era sempre in agguato. Soprattutto per me che, fin da piccola, non sono particolarmente avvezza a mettermi in mostra.

Tutti i cammini iniziano con un primo passo. Così, dopo la prima volta, la seconda, la terza, ecc. sono seguite.

Fare un lavoro di personal branding aiuta anche a crescere, conoscersi, accettare le critiche e i pareri contrastanti (perché ce ne saranno e anzi c’è da preoccuparsi se tutti sono d’accordo con quello che dici)…

Ho parlato della mia storia qui:

Farsi conoscere per farsi scegliere.

Per fare qualche esempio:

-Social Media (soprattutto LinkedIn e IG)

-Il mio blog (ci sei dentro yee)

-Rubrica ‘I consigli di zia G.’ per Blud

Post-it positivi dalla zona arancione su IG @ilbrucoconleali

Attività di volontariato digitale come 40 minuti

-Diverse collaborazioni con blog e riviste varie

Cosa mi ha portato questo percorso di personal branding in cui ci metto la faccia?

Mi ha dato la possibilità di conoscere splendide persone, professionisti/e e di creare relazioni di valore. Mi ha aiutata a credere di più in me stessa e nelle mie capacità. Mi ha portato anche dei risultati concreti, delle proposte di lavoro e di collaborazione su più fronti.

Il lavoro da fare è ancora molto, migliorarsi è sempre possibile, ma dall’altro lato è necessario iniziare. Come ho spesso sentito dire ‘Fatto è meglio che perfetto’. Oltre a questo aggiungerei che è importante anche godersi il viaggio, le curve, le soste, le salite e i tramonti.

Per concludere, il mio Personal branding è fatto con una buona dose di empatia, positività e cercando di non prendermi troppo sul serio 😊 ma con coerenza, sincerità e professionalità.


E tu come ti stai muovendo?

wrong way cartello rosso

Tu non sei i tuoi errori. Impara a sbagliare.

C’è un elemento che accomuna tutti noi: l’errore. Indipendentemente da chi siamo, cosa facciamo e dove viviamo, siamo soggetti a errori più o meno casuali e sbagli.

Siamo imperfetti e lo sappiamo, ma tendiamo sempre verso la perfezione. A volte abbiamo addirittura paura di sbagliare per una miriade di motivi. La riprova sociale, il nostro ruolo, il pensiero altrui, la tendenza a non fermarsi mai, la società e le sue dinamiche…

Oltre a questo, siamo anche abituati a credere che un errore, come uno sbaglio, sia l’opposto del successo, della fama e della gloria. In realtà gli errori sono dei mattoncini. Senza di essi, non saremo in grado di costruire il muro che è la nostra vita. Un risultato positivo è stato possibile anche grazie alle cadute passate, agli errori, alle soste e ai cambi di direzione.

Se sei amante dei Lego – o anche se non lo sei, ma senz’alto conosci i mattoncini variopinti – sai che per costruire un progetto, da un’astronave, a un edificio, a un personaggio fantastico, ogni mattoncino è essenziale per il risultato finale.

Invenzioni e scoperte ‘per errore’

Non tutti gli errori vengono per nuocere. Prova a pensare a prodotti come il Gorgonzola, i corn flakes, i fiammiferi, i post-it, fino ad arrivare a Colombo e alla scoperta dell’America. Potresti mai immaginare un mondo senza?

tazza bianca con cereali

Queste scoperte, assieme a tante altre invenzioni, nate dal caso e da un iniziale sbaglio, hanno arricchito la vita, portato dei benefici e ancora oggi continuano a essere una parte fondamentale del nostro vivere.

Da un procedimento sbagliato, all’aggiunta di un nuovo ingrediente, al vedere le cose da un altro punto di vista, al lavoro maldestro di qualcuno. Si è arrivati a dei prodotti nuovi e innovativi, che probabilmente non sarebbero stati scoperti se non ci fosse stato, per l’appunto, un errore.

Gli errori aiutano a crescere

‘Sbagliando si impara’. Quante volte ti è capitato di sentire questa frase? L’errore è un elemento fondamentale nell’apprendimento di una nuova capacità, facoltà e disciplina.

Quante volte cade a terra un bambino prima di sapere camminare in posizione eretta autonomamente? Pensa poi alla scuola e alle correzioni dei compiti. O ancora all’esercizio ripetuto centinaia di volte durante un allenamento, le prove di canto o di chitarra, fino a quando non risulta corretto. O ancora a quando stai facendo le guide in preparazione all’esame della patente. La guida non era poi così fluida e disinvolta, no? (o perlomeno ti confesso che io ero abbastanza goffa all’inizio 😉).

Per apprendere una qualsiasi attività è necessario provare, riprovare, sbagliare, correggersi, fino a migliorare ed eccellere.

Gli errori aiutano a sviluppare un senso critico verso sé stessi e la vita. Credo che soltanto tramite gli errori e il successivo miglioramento e ricerca di una soluzione, si possa crescere e svilupparsi realmente.

Come rimediare ad un errore?

Siamo umani e va da sé che siamo anche imperfetti. Gli errori capitano a tutti, anche ai professionisti e agli esperti di uno specifico settore. L’obiettivo è quello di farne sempre di meno, o meglio, di correggere quelli fatti, trarne una lezione ed evitare di commetterli in futuro.

Secondo me i passaggi essenziali per porre rimedio a uno sbaglio sono quelli che ti elenco qui:

  • Ascolto
  • Riconoscere l’errore
  • Accettare la responsabilità
  • Scusarsi
  • Rimediare

Riconoscere gli errori, scusarsi e porre ove possibile rimedio, aiuta a creare fiducia. Aggiungerei che fa trasparire anche l’umanità che c’è in te o nella tua azienda, servizio. La trasparenza aiuterà ad aumentare anche la tua credibilità e molto probabilmente il cliente o la persona in questione tornerà.

Da errore a un nuovo slancio

L’errore può trasformarsi in una opportunità. Ma sei sicura Giada? Sì, direi di sì.

Se trattato nella giusta maniera può per dare vita a nuove strade. Pensiamo ad esempio al fantomatico error 404 – not found. Hai fatto una ricerca e non sei arrivato dove volevi? Spesso ti trovi semplicemente di fronte a una pagina con l’errore. Altre volte ti appare una pagina personalizzata con suggerimenti per continuare la tua esperienza sul sito e possibili soluzioni.

pagina 404 error not found della Disney con il mostro protagonista di monsters and co

Con la giusta personalizzazione e attenzione, un errore può aprire degli scenari nuovi e condurre al risultato voluto, o addirittura a uno migliore.

Per concludere sapevi che esiste addirittura un’isola chiamata Mistake Island? Se questa notizia ti è nuova, guarda qui.

Se addirittura all’interno di un territorio c’è il termine errore, forse errare non è poi sempre da considerare come qualcosa di inaccettabile. L’importante è non ripetere all’infinito gli stessi errori.  😉

Tu che rapporto hai con i tuoi errori?